Il governo mette sul tavolo i primi numeri: al Green 75 miliardi con una fetta consistente per il superbonus. Dieci miliardi per il piano acqua.
Ai progetti green andrà il 37%, come indica anche l’Unione europea: di questi 75 miliardi la quota maggiore andrebbe a stabilizzare il superbonus del 110% mentre altre voci saranno il piano contro il dissesto idrogeologico e la mobilità verde nelle città. Il 20% del recovery, pari a circa 40 miliardi, dovrebbe andare ai progetti di digitalizzazione dove la parte del leone la farà (ancora) il piano per la banda larga. Alle infrastrutture della mobilità una prima ripartizione dei fondi attribuisce il 10%, quindi 20 miliardi, molto meno di quanto richiesto con un piano da almeno 100 miliardi fatto di progetti per Alta velocità al Sud, ferrovie, strade, porti e logistica.
Dai primi incontri già avvenuti in queste ore si comprende che quella inviata in queste ore è una prima ripartizione e aggiustamenti saranno possibili. Soprattutto vanno definiti meglio il perimetro e i confini dei singoli contenitori: nel capitolo «green» per esempio sono state inserite le risorse per il trasporto locale e l’acquisto di autobus a bassa emissione inquinante, mentre altri mezzi di mobilità verde, come i treni, sono finiti nel capitolo infrastrutture. Possibili, nelle prossime mosse, anche alcuni travasi di progetti da un contenitore all’altro.