I dati sull’andamento degli incentivi sono stati anticipati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate a Telefisco del Sole 24 Ore.
I lavori edilizi con bonus fiscale per la riqualificazione degli immobili hanno già prodotto “duemila richieste di cessione del credito per un importo complessivo di 13 milioni di euro. Abbiamo aperto la piattafporma il 15 ottobre. Sono solo due settimane di funzionamento e i dati riguardano non solo il Superbonus, ma anche il sismabonus e le altre modalità di riqualificazione con cessione. Dunque è ancora presto per un bilancio”, ha spiegato Ruffini.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha spiegato di ritenere molto importante l’approvazione di una proroga perché senza un allungamento dei termini “la misura sarebbe depotenziata e perderebbe di efficacia. Il governo si è espresso in favore dello spendere i soldi del Recovery Fund con priorità sul Superbonus e tutti gli esponenti del Governo si sono espressi in questa direzione. Anche il Parlamento si è espresso con una risoluzione che chiede al Governo di prorogare la misura fino al 2024”.
Fraccaro è anche tornato sull’ipotesi di creare una piattaforma unica istituzionale per la gestione del Superbonus anticipando tempi più lunghi e non definiti anche per la realizzazione di un testo unico sugli incentivi: “Serve, ma non dobbiamo creare aspettative di riforma. Lo faremo ma serve tempo e non ci saranno cambiamenti. Quindi invito tutti a partire con i lavori senza aspettare riforme salvifiche. Ora è il momento di mettere a terra gli investimenti”.
L’occasione offerta dagli incentivi stimola la nascita di imprese edili (+4.971 tra luglio e settembre scorsi) e questo consente al sistema imprenditoriale italiano di tenere le posizioni, aumentando di quasi 24mila unità rispetto al trimestre precedente. Per i tre quarti (3.691 imprese) la crescita si deve alle piccole realtà individuali, agli specialisti nelle attività di impiantistica e di finitura degli edifici e ai posatori di infissi.