Sono 193 gli interventi presentati e ammessi ai benefici del Superbonus 110% per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Il dato è stato comunicato dal ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli nel corso di un’audizione alla Camera di fronte alla commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Le richieste di superbonus riguardano interventi per un «valore di 14,7 milioni e hanno generato crediti per 16,2 milioni». Sono invece 5.176 i tecnici «asseveratori» registrati al portale Enea. Patuanelli ha sottolineato che si tratta di «numeri ancora piccoli, ma destinati a crescere». E ha precisato che i dati si riferiscono all’ultima ricognizione effettuata il 18 novembre. «Quindi – ha sottolineato – visto che il portale Enea per la raccolta delle richieste è stato aperto il 27 ottobre, concludendo l’iter di attuazione del Superbonus, si tratta di dati riferiti a soli 20 giorni di attuazione». Difficile giudicare se si tratta di una buona o di una falsa partenza, sicuramente serve un periodo di osservazione più ampio per trarre un primo bilancio.
«Impensabile» fermare le macchine nel 2021
Sollecitato a dare conferme dell’intenzione del Governo a prorogare la validità del superbonus oltre la scadenza fissata alla fine dell’anno prossimo, Patuanelli ha spiegato che «l’intenzione del Governo e del Parlamento è sicuramente di dare una prospettiva più ampia di quella prevista». «L’esigenza – ha continuato il ministro – è quella di contemperare la proroga con le esigenze del Bilancio e dell’utilizzo del Recovery fund». «Cito tutti e due – ha spiegato Patuanelli – perché non è detto che la proroga debba essere finanziata solo con uno o con l’altro». La proroga, ha concluso, «potrebbe essere finanziata in parte con fondi propri di Bilancio e in parte con fondi del Recovery. Ma è impensabile che una misura così importante si fermi al 31 dicembre 2021». Fermare le macchine significherebbe rendere la misura «zoppa e inefficace», ha sottolineato il ministro che ha anche chiarito di pensare «a una finestra di applicazione triennale».
Un passaggio è stato dedicato anche all’idea, rilanciata nelle ultime settimane, di dare corpo a un testo unico dei bonus edilizi. Le norme che sovrintendono alle varie forme di incentivo fiscale per le costruzioni, incluso il superbonus del 110%, «sono molto complesse, dunque – ha convenuto Patuanelli – è tempo di pensare a un testo unico». Per arrivare al testo unico, ha aggiunto, «serve però una legge delega, non vedo altro modo per intervenire su questo tema». Secondo il ministro, il testo unico sarebbe importante per mettere a sistema «i vari tipi di norme fiscali, tecniche, ambientali» che compongono la disciplina dei bonus fiscali per l’edilizia. «Semplificare il percorso – ha sottolineato il ministro – è il modo più opportuno per rafforzarlo».