I borghi storici come ponte di rilancio economico delle comunità locali. È quanto pensato dalla Regione Lombardia deliberando un bando dedicato ai Comuni del territorio con una popolazione residente fino a 30.000 abitanti (dati ISTAT al 31/12/2019), aventi nel loro territorio un “Borgo antico” o “Centro Storico” o “Frazione” abitato da massimo 3.000 abitanti e una presenza indicativa di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939.
La delibera
La delibera XI / 3945 del 30 novembre 2020, di cui avevamo già trattato nell’articolo “La valorizzazione dei borghi nuova occasione di sviluppo per i Comuni e di rilancio turistico” è finalizzata alla realizzazione di interventi pubblici relativi ad aree di proprietà pubblica, ovvero di proprietà del Demanio dello Stato o di altra Amministrazione pubblica e nella disponibilità esclusiva del medesimo Comune istante in virtù di un titolo che ne legittimi la detenzione (quali il comodato, la locazione, e l’affitto) oppure il possesso (quali l’usufrutto, l’uso e la superficie ) per un periodo coerente con la durata e la natura dell’intervento. È ammessa la forma associata, ovvero di più Comuni, Unioni o Comunità Montane.
Il finanziamento
Sul tavolo la Regione mette 30.000.000 euro, garantiti dagli stanziamenti previsti nel progetto di legge “bilancio di previsione 2021-2023”, suddividendo le quote per i contributi in due parti, ovvero 12 milioni a valere sull’esercizio finanziario 2021 e 18 milioni a valere sull’esercizio finanziario 2022, a fronte di un investimento minimo previsto per ogni istanza di 100.000 euro (per un massimo di 1 milione. L’agevolazione, che si esprime tramite un contributo a fondo perduto, potrà coprire il 100% delle spese ammissibili.
Gli interventi di recupero, riqualificazione e informazione
I tre punti che i Comuni potranno focalizzare per i loro territori saranno il recupero degli immobili, la riqualificazione degli spazi e la strutturazione di nuove infrastrutture. Nello specifico:
Recupero strutturale (e quindi riqualificazione e adeguamento funzionale) e impiantistico di immobili e di beni pubblici del patrimonio storico, culturale, architettonico e archeologico (quali palazzi, mura, sentieri), con interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, di prevenzione dei rischi naturali, tra cui il rischio idrogeologico e sismico, di riqualificazione energetica e acustica;
Riqualificazione di spazi pubblici, parchi e di aree verdi urbane e miglioramento dell’accessibilità e della mobilità;
Costituzione di nuove ed efficienti infrastrutture per l’erogazione dei servizi di informazione e comunicazione per l’accoglienza (centro turistico, info point.), volti a favorire la fruizione del patrimonio culturale tangibile e intangibile, anche attraverso tecnologie avanzate e strumenti innovativi (portali informativi, pannelli interattivi, audioguide, realtà aumentata, etc.).