La Commissione Consultiva del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il monitoraggio del DM 58/2017 sollecitata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha chiarito che gli interventi di riparazione o locali, definiti dal punto 8.4 delle Norme Tecniche per le Costruzioni, sono agevolabili con il Superbonus 110.
Le osservazioni
Secondo quanto osservato dai due enti gli interventi antisismici fanno riferimento ai lavori previsti dal comma 1-bis dell’articolo 16 del DL 63/2913, contenuti nell’articolo 16-bis, comma 1, lettera i) del Dpr 917/1986 relativi all’adozione di misure antisismiche.
La Commissione ritiene inoltre che gli interventi di riparazione di singoli elementi o di elementi locali rientrino a pieno titolo tra quelli che possono usufruire del Superbonus 110%, precisando che quelli destinati a modificare un elemento o una porzione limitata della struttura non rientrano nel campo di attuazione del sismabonus.
Gli interventi
Quali sono quindi gli interventi che danno pertanto diritto al Superbonus? A titolo esemplificativo l’ente ha fatto un elenco, dove figurano:
- Interventi sulle coperture, e più in generale sugli orizzontamenti, o su loro porzioni finalizzati all’aumento della capacità portante, alla riduzione dei pesi, alla eliminazione delle spinte applicate alle strutture verticali, al miglioramento dell’azione di ritegno delle murature, alla riparazione-integrazione-sostituzione di elementi della copertura;
- Interventi di riparazione e ripristino della resistenza originaria di elementi strutturali in muratura e/o calcestruzzo armato e/o acciaio, ammalorati per forme di degrado provenienti da vari fattori, ovvero in caso di operazioni contro l’esposizione al sole e alle intemperie, all’umidità, agli invecchiamenti, alla disgregazione dei componenti…);
- Interventi volti a ridurre la possibilità di innesco di meccanismi locali, quali, ad esempio, l’inserimento di catene e tiranti contro il ribaltamento delle pareti negli edifici in muratura, il rafforzamento dei nodi trave-colonna negli edifici in c.a. contro la loro rottura prematura, prima dello sviluppo di meccanismi duttili nelle travi, la cerchiatura, con qualunque tecnologia, di travi e colonne o loro porzioni, volta a migliorarne la duttilità, il collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura di c.a. contro il loro ribaltamento, il rafforzamento di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti, controsoffitti, etc., o dei loro vincoli e ancoraggi alla struttura principale.
In sintesi
In sintesi, gli interventi di riparazione o locali di singole parti ed elementi della struttura non devono cambiare significativamente la struttura della costruzione, per quanto possano essere un modo per ripristinare alcuni elementi danneggiati riportandoli alle caratteristiche originarie. Altresì questi interventi permettono un’opera di prevenzione, migliorando le caratteristiche di resistenza e di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati.