Nuova linfa vitale nel Comune di Gromo. L’amministrazione locale ha difatti ottenuto dalla Regione Lombardia il finanziamento di un milione di euro per la riqualificazione di una unità immobiliare d’epoca sita in piazza Franzini. Grazie al bando dedicato alla riqualificazione e alla valorizzazione turistico-culturale dei borghi storici, il sindaco Sara Riva potrà così rimettere a sistema la palazzina già sede delle scuole elementari. Ora l’edificio, nel pieno centro storico del borgo medioevale, potrà ospitare la nuova sede municipale, assieme alle Poste, alla Biblioteca Civica, all’AVIS nonché fungere da sede per il Corpo Musicale, per l’Associazione anziani e pensionati e per l’Associazione Pescatori dell’Alto Serio.
Il contesto
Nel progetto è inoltre inserita la valorizzazione e il riutilizzo dell’attuale Municipio. Difatti se nella palazzina di piazza Franzini saranno trasferiti gli uffici comunali, nel cinquecentesco palazzo Milesi che ha servito fino ad ora come Casa della Comunità si assisterà alla creazione di un polo intellettuale, costituendo un “Palazzo della Cultura” volto ad ospitare musei, mostre, eventi, esposizioni e laboratori didattici, a partire dalla sua istituzione principale, il Museo delle Armi e Pergamene. Un respiro che vuole allargarsi all’intero territorio, con una ulteriore sezione museale dedicata ai paesaggi circostanti, ovvero Ardesio, Gandellino, Valbondione e Valgoglio, dove veniva estratto dalle cave e lavorato il ferro che, una volta giunto nel borgo, veniva convertito in armi bianche, poste al servizio dei dominatori che si susseguirono di volta in volta, sotto i Visconti, i Malatesta e ancora la Repubblica di Venezia, che riconobbe il valore degli armaioli lombardi e la fama di “piccola Toledo”.
Il progetto
L’intervento progettato dall’ingegner Gianfranco Lubrini e seguito da Briane srl per la preparazione della domanda, ha fruttato la ventunesima posizione sulle 317 domande pervenute a Palazzo Lombardia, dimostrando le elevate potenzialità del recupero della storica comunità. Il borgo di Gromo difatti ha mantenuto uno sviluppo urbanistico ordinato anche in epoca moderna, nonostante il declino economico della produzione metallurgica, permettendo così alla comunità di 1.191 residenti di mantenere le caratteristiche tipiche dello storico borgo medioevale, ottenendo la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e l’inserimento tra “I Borghi più belli d’Italia”.
Il territorio
Non solo recupero storico degli immobili. La ricchezza naturalistica che contorna la borgata e le frazioni di Boario, Spiazzi e Ripa sulle sponde del Serio, è ricca di possibilità a livello escursionistico e sportivo, come dimostra la località sciistica a Spiazzi, il percorso “Parco sospeso nel bosco” e la downhill, nonché la più rilassante pineta per i meno avventurosi, magari più interessati a degustare le eccellenze enogastronomiche, quale il locale amaro alle 13 erbe.
I punti proposti nel progetto del sindaco Riva, oltre alla mera riqualificazione degli immobili, comprendono quindi la riorganizzazione delle funzioni pubbliche per migliore la fruibilità, da parte del pubblico, dei servizi comunali e liberare una porzione consistente degli spazi attualmente utilizzati per gli uffici comunali all’interno di palazzo Milesi, utilizzando inoltre il passaggio esistente tra i due palazzi. Il progetto consente inoltre il completo abbattimento delle barriere architettoniche per l’edificio di piazza Franzini, innescando il tutto con una serie di percorsi turistici che partendo dal “Palazzo della Cultura” portino i visitatori per le vie del borgo attraverso percorsi illustrati, con paline informative in sito e applicazioni di realtà aumentata, fino ad arrivare alle miniere del Coren del Cucì: un balcone panoramico sul borgo e la valle, a un chilometro dalla piazza centrale, comodamente raggiungibile attraverso un sentiero ad anello. Una visione che permetterà di rivitalizzare il tessuto associativo locale e contrastare lo spopolamento delle borgate