Secondo i dati di Smart Mobility Report 2020, si registra un boom di vendite con 60.000 nuove automobili elettriche lanciate sul Mercato.
I dati di crescita e le mancanze nazionali
Nel 2019, tra auto elettriche ed ibride pug-in, la produzione italiana di auto elettriche è salita in un anno del 251%, mentre le auto a combustibile fossile hanno raggiunto contemporaneamente una decrescita del -34%. Anche nel resto dell’Europa si registra una crescita del 200%, coprendo il 10% del mercato automobilistico continentale.
Un incremento così rilevante tuttavia lascia lo spazio ad ulteriori spazi di manovra disattesi. Il boom in Europa ed in Italia infatti si scontra ancora con alcuni limiti strutturali, la cui rimozione potrebbe portare alla definitiva affermazione (e accelerazione verso gli obiettivi internazionali). Tre i limiti principali, riassumibili in accessibilità dei prezzi, mancanza di infrastrutture per le ricariche e limiti produttivi.
Mancano le colonnine
Uno dei principali disincentivi alla produzione è la mancanza di una diffusione capillare di colonnine di ricarica ed in generale di infrastrutture adatte allo scopo. Per quanto il Nord Italia e le città metropolitane cerchino di trainare, sono solamente 10.000 le strutture e 20.000 i punti di ricarica, di cui la maggior parte sotto i 100 kW, che si traduce nella necessità di attendere alcune ore prima che la macchina risulti pienamente carica. Questo restringe al momento le colonnine all’uso per lo più in garage privati, mancando quindi ad esempio lungo le reti autostradali.
I problemi di costi e di produzione
I limiti strutturali influiscono sulle decisioni dei grani marchi. Le aziende di produzione risultano difatti disincentivate, nonostante i finanziamenti governativi in questo ambito e l’abbassamento dei costi di produzione, nonché culturalmente scarsamente impregnate dai nuovi valori ambientali. Con questo panorama, l’obiettivo del raggiungimento di 6 milioni di vetture elettriche ed immatricolate entro il 2030 sembra ancora molto lontano. E per tanto, i prezzi restano ancora molto alti. I nuovi modelli continuano a registrare un costo che si aggira attorno ai 30.000 euro, troppo onerosi per molte famiglie italiane.
Le possibili soluzioni
In merito a quest’ultimo problema, la banca d’investimento UBS prevede entro il 2024 una serie di manovre volte ad imporre una parità tra il costo delle auto elettrificate e quelle tradizionali, per quello che sembrerebbe essere lo scoglio più semplice da superare. In merito al Mercato invece, i dati sembrerebbero comunque alimentare fiducia. Rispetto al 2017, quando solo il 18,8% delle imprese italiane aveva investito nei motori a propulsione alternativa (idrogeno, ibrido o elettrico), si denota un notevole cambio di passo, dovuto anche ad una più rigida regolamentazione europea. In soccorso viene inoltre la costante ricerca, che porta al lancio di nuovi modelli elettrici e plug-in, alimentando ulteriormente lo spirito di cambiamento.
L’imporsi delle auto elettriche è oramai una certezza, vale la pena di tenerlo a mente per la progettazione dei propri spazi privati in casa e nella pubblica utilità.