In una nuova fase storica dove la crisi energetica riprende violentemente il palcoscenico, può essere utile prestare attenzione ai pareri delle imprese e delle associazioni.
Al centro delle discussioni il nuovo “DL bollette”. Formulato per contrastare il caro energia, il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 18 febbraio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo 2022. Tra i principali punti il potenziamento del bonus sociale, interventi strutturali e incentivi per il settore automobilistico.
L’invecchiamento del nuovo DL bollette
Una delle principali critiche è il fatto di essere stato superato celermente dal precipitare degli eventi mondiali delle ultime settimane. Il direttore degli affari istituzionali per Edison Spa, Simone Nisi, sostiene come soluzione il rafforzamento dell’istituto di partenariato pubblico privato «per consentire il rilancio e lo sblocco di interventi per l’efficienza energetica. Inoltre – prosegue – è necessario aumentare l’import gas per garantire il riempimento dello stoccaggio al 90% su cui sono importanti azioni market based con meccanismi incentivanti, evitare che i gestori delle infrastrutture possano operare sui mercati delle commodity, e migliorare la flessibilità del servizio». Sul superamento del DL concorda anche Claudio Spinaci, presidente UNEM (Unione Energie per la Mobilità), secondo cui «la raffinazione è un’industria fortemente energivora, occorrono quindi interventi urgenti per sostenere la filiera della raffinazione, unica garanzia per avere prodotti finiti nel nostro Paese […] utilizzando l’extra-gettito Iva di circa 2 miliardi a questo livello con uno sconto di 20 centesimi al litro per 3 mesi, oppure defiscalizzando la quota dei biocarburanti».
Aumentare la produzione nazionale e richiesta di emendamenti
Più soddisfatto ANIGAS. Marta Bucci, direttore generale dell’associazione degli industriali del gas, sostiene che sia un «bene l’incremento della produzione nazionale che ci aiuta a essere più resilienti e meno dipendenti dall’estero aumentando la nostra sicurezza». Tuttavia «dobbiamo prepararci ad immettere gas in stoccaggio e lo dobbiamo fare con la massima attenzione, perché la crisi geopolitica mette a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti soprattutto nei prossimi mesi e probabilmente anche nel prossimo inverno. Dobbiamo garantire un riempimento che ci consenta di affrontare con garanzie il prossimo inverno».
Marta Bucci ed il segretario dell’ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) Astiaso Garcia, concordano poi sulla richiesta di emendamenti all’articolo 12 del DL bollette. Le richieste riguardano l’allargamento degli iter autorizzativi semplificati per coordinare la semplificazione degli impianti con la disciplina degli espropri, l’evitare uno stallo amministrativo in caso di modifiche non sostanziali ed infine «una semplificazione per consentire che i vecchi impianti del mini eolico possano essere sostituiti con progetti di nuova tecnologia, ottimizzando un rinnovamento degli impianti esistenti affinché possano produrre l’energia di cui il Paese ha bisogno».
I dati sul costo del gas e risposte alternative
Lettura di ampio respiro geopolitico invece da parte del Consorzio Gas Intensive. Il differente costo energetico nei vari Paesi espone le imprese italiane alla perdita di competitività ed al rischio di delocalizzazione. Citando il discorso di Aldo Chiarini e Giovanni D’Anna alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive alla Camera, da agosto 2021 ad oggi il costo del gas naturale è aumentato dell’11% negli Stati Uniti, del 179% sui mercati asiatici e del 42% in Europa. Secondi i due membri del Cda aziendale è necessario estendere il credito d’imposta per le imprese e perfezionare le disposizioni relative alla possibilità di approvvigionamento da parte delle aziende con il gas naturale nazionale a prezzi equi.
Federmetano, per voce del presidente Dante Natali, richiede invece una riduzione dell’Iva dal 22% al 5% per ridurre il prezzo all’utenza, similarmente a Silvia Migliorini per Assogasliquidi Federchimica, per quanto concerne il Gpl. Ma se guardiamo oltre al gas-metano, l’AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) rilancia l’uso sostenibile di biocombustibili legnosi «la cui produzione è strettamente connessa alla gestione del territorio, non solo può ridurre il tasso di dipendenza dalle fonti fossili ma anche limitare la dipendenza delle forniture da altri paesi», promuovendo quindi l’utilizzo del pellet, come proposto dal Dgi dell’ente Annalisa Paniz. Similarmente, il vicepresidente di Italia Solare, Emiliano Pizzini, richiede un’estensione della Comunicazione di Inizio Lavori, una definizione dei parametri univoca e condivisa e che le misure introdotte dal decreto siano implementate «perchè colpiscono gli impianti a tetto e li facilitano in maniera importante ma occorre fare molto altro. Suggeriamo di ampliare il novero delle aree idonee e per queste prevedere drastiche semplificazioni dei processi amministrativi», conclude.