I manager sono chiamati ad affrontare i cambiamenti climatici e a dare una svolta alle proprie aziende.
Parola ai Manager
Per trovare degli spunti di riflessione che possano aiutare gli imprenditori a ragionare su questo tema, per poter in seguito valutare il percorso migliore per la propria attività ed ottimizzare la consulenza degli esperti nel settore dell’efficientamento energetico, possono tornare utili alcune riflessioni espresse da Laura Nurra e da Davide Tabarelli sul quarto numero del corrente anno della rivista Dirigente (aprile 2022), mensile di formazione e cultura per dirigenti, quadri ed executive professional del terziario, a cura di Manageritalia.
Le risorse contro la crisi
Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, società di ricerca in campo energetico e ambientale, interviene in merito alla situazione della crisi energetica. In primo luogo egli ritiene che il caro energia peserà sulla produzione e che le misure adottate dal Governo servono solo a limitare l’impatto. Difatti «le risorse fino ad ora stanziate sono 16 miliardi di euro, quelle per le imprese non superano i 7 miliardi, contro aumenti dei costi dell’ordine di 40 miliardi». Riguardo al tema centrale della sostenibilità ambientale, Tabarelli teme che l’attuale situazione internazionale possa essere un freno nel breve periodo, «perché servirà usare più carbone e posticipare la chiusura delle centrali nucleari». Tuttavia contemporaneamente «rappresenta un forte incentivo, perché abbiamo bisogno di tutto in questa emergenza, ancora di più delle rinnovabili, che ora costano pochissimo rispetto al gas e che sono indipendenti». Ad ogni modo, l’attuale condizione «ci deve insegnare che dobbiamo diversificare di più, che dobbiamo spingere sulle rinnovabili, ma avere anche capacità di riserva a carbone, produrre più dal gas nazionale, ripensare al nucleare, che ha anche il grande vantaggio di non emettere CO2».
La convenienza per le aziende
Ma perché la sostenibilità dovrebbe interessare alle aziende? Una risposta la fornisce Laura Nurra, colleague market partner director Italy di American Express e associata a Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria. Secondo l’imprenditrice «oggi non si può prescindere dall’investimento in una maggiore sostenibilità, che deve includere anche il benessere delle persone» poiché «il benessere delle persone è direttamente collegato a quello dell’azienda e ne conferma il successo». Ma c’è anche un vantaggio sul piano dell’appetibilità. «La responsabilità sociale d’impresa – ritiene Nurra – gioca inoltre un ruolo importante nella strategia di talent attraction: i talenti esterni ed i clienti cercano aziende impegnate concretamente nella sostenibilità, valore che sta fortemente crescendo nei trend di scelta, soprattutto tra le nuove generazioni, che rappresentano il 45% della nostra organizzazione».
Azioni concrete e collaborazioni
In concreto, la sua azienda ha approvato diversi filoni di intervento dedicati ai dipendenti, ai clienti e alla comunità in senso lato. Tra questi è fondamentale il progetto “Shop Small”, voluto per coinvolgere i titolari in campagne di donazione quali il “No plastic project” a tutela dei mari, come impegno attivo «nella sostenibilità ambientale e climatica e nella salvaguardia della diversità marina». Ma ad essere particolarmente rilevante è la necessità di una stretta collaborazione tra pubblico e privato. Questo perché, dichiara Nurra, «le aziende sono parte integrante del tessuto sociale in cui viviamo e collaborare per uno scopo comune porta risultati ancora maggiori». Tramite, ad esempio, «un piano di volontariato aziendale in cui i colleghi dedicano alcune giornate lavorative regolarmente retribuite a interventi concreti sul territorio in collaborazione con realtà locali».