Cosa sono, come possono trasformare la propria comunità e come attivarle?
Una occasione sostenibile per la Lombardia
In questo breve articolo rispondiamo ad alcune domande che possono chiarire le grandi possibilità offerte dalle cosiddette CER. Un’occasione innovativa, che permette a più soggetti (cittadini, enti, imprese e comunità) di unire la propria domanda energetica e di assolverla in maniera autonoma. Ad avvalorare questa prospettiva, Regione Lombardia ha recentemente pubblicato una manifestazione di interesse finalizzata a individuare e sostenere la presentazione di progetti relativi a potenziali comunità energetiche rinnovabili sul territorio lombardo, anche tramite successive azioni di supporto finanziario. Una visione, quella di Palazzo Lombardia, che avvalora questo scenario innovativo sotto l’aspetto economico, sociale e geopolitico individuando nella produzione di energia il tassello basilare per la costruzione di una comunità territoriale sostenibile ed autonoma. Gli attori locali sono così in grado di rivitalizzarsi autonomamente, associandosi per costruire degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che mettono in condivisione l’energia autoprodotta e soddisfano i fabbisogni energetici direttamente sul territorio.
Chi può richiederle
Possono aderire alla manifestazione di interesse esclusivamente i Comuni lombardi, in qualità di promotori di comunità energetiche rinnovabili da avviare o già attive sul proprio territorio. Le stesse possono essere costituite da un’associazione di enti pubblici, aziende, attività commerciali e cittadini privati che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo. Per poter raggiungere questo obiettivo è fondamentale la condivisione di un modello di sviluppo sostenibile e la volontà di ridurre la propria dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale.
La modalità di adesione
Per aderire alla manifestazione di interesse occorre presentare una proposta progettuale redatta in base alle indicazioni regionali entro il 30 aprile 2023. Nella stessa devono essere indicati i dati tecnici che contraddistinguono il progetto, ovvero il potenziale energetico, il fabbisogno medio e il livello di consumi risparmiati. È necessario evidenziare gli obiettivi che si intendono realizzare una volta costituita la comunità energetica rinnovabile e la distribuzione dei benefici generati, specialmente per i soggetti che si trovino in condizioni di povertà o vulnerabilità energetica come individuati dalla normativa vigente. Per questo la proposta deve includere un elenco dei soggetti che ne fanno parte, nonché la descrizione degli interventi previsti e le tempistiche necessarie. È possibile raggiungere alcune premialità in sede di valutazione. Per “sbloccarle”, occorre stimare il numero di utenze potenzialmente attivabili (potenza sia consumata sia prodotta) e proporre soluzioni impiantistiche adatte a raggiungere lo scopo, specie se coinvolgono interventi di efficientamento energetico su immobili pubblici.
La consulenza di Briane
Un progetto innovativo dalle vaste ricadute territoriali, come specificato da una ricerca del Politecnico di Milano, di cui avevamo parlato nel nostro articolo “Le Comunità Energetiche Rinnovabili; vantaggi, personalità giuridica e normative”. La sua stesura può risultare pertanto cruciale per la propria comunità, e una consulenza professionale può ottimizzarne la buona riuscita. Briane Srl, come Energy Manager, supporta i Comuni mettendo a disposizione un team specializzato e fornendo il supporto necessario per verificare la corrispondenza tra l’idea progettuale e gli obiettivi della manifestazione di interesse e per redigere la proposta progettuale stessa e inviare la documentazione online tramite la piattaforma regionale.
Se sei interessato ad aderire alla manifestazione di interesse, o anche solo per avere qualche informazione, contattaci!