Il “sistema Dossena”, valorizzando il suo passato per guardare con ottimismo al futuro, oggi sta creando un forte trait d’union grazie ai suoi giovani, un ponte che colleghi la comunità nel tempo e nello spazio. Ed effettivamente, il “Ponte nel Sole”, sembra raccogliere assieme tutte queste peculiarità.
La sua realtà
Il Ponte Tibetano di Dossena rappresenta una via aerea che recupera idealmente una parte del tracciato dell’antica Via Mercatorum, andata perduta in seguito alla realizzazione della strada provinciale che collega Dossena a Serina. Si parte dall’abitato di Dossena per raggiungere, tramite un sentiero di collegamento, l’ex area di tiro a volo Roccolo Corna Bianca. Non solo. Questa attrazione può vantare un record incredibile, ovvero quello di essere il ponte tibetano più lungo del mondo a pedata discontinua senza tiranti laterali.
La sua storia
Il recente Piano di Sviluppo Locale 2019-2024 ha finanziato un progetto di recupero e riqualificazione dell’area di Dossena, necessaria premessa per la creazione di un nuovo polo ricettivo, turistico e culturale, a cui si sono aggiunti altri ulteriori finanziamenti focalizzati su altri interventi, quale la valorizzazione dell’ex area di tiro al volo, ideale terminale del Ponte Tibetano e, più in generale, del nuovo scenario turistico, che possa dare uno spiraglio imprenditoriale e occupazione sul territorio. Si potrà in questo modo disporre di un presidio permanente, altamente qualificato ed attrezzato, per attività culturali-turistico-ricettive connesse al tragitto del Ponte e del suo ‘anello’ e al diffuso sistema degli itinerari ciclo-pedonali che lambiscono e percorrono l’abitato, oltre che per eventi culturali e divulgativi sullo sfondo della suggestiva terrazza aperta sulla vallata, che riesce a creare un indotto economico rilevante.
Ne parliamo con uno dei principali fautori, Stefano Trapletti
Come è nata l’idea di realizzare un ponte tibetano?
«Quest’idea è stata generata da una serie di valutazioni interne tra noi giovani del territorio. Il nostro desiderio era quello di creare una attrattiva di impatto nel territorio, tra cui la creazione di questo ponte sospeso che potesse dare uno viluppo turistico. Il nostro Comune infatti dopo gli anni novanta aveva perso tutto il suo impatto turistico, a causa di un crollo della presenza di chi, prevalentemente da Milano, veniva in gita sul nostro territorio».
Come mai “Ponte nel Sole”?
«È stata fatta un’indagine tra abitanti di Dossena fornendo un sondaggio con tre soluzioni, e questa è stata l’idea più apprezzata, coinvolgendo così la Comunità in questa fase curiosa».
Come si integra nel sistema turistico locale?
«Il ponte fornisce anche un richiamo verso il passato. L’idea da un lato infatti è quella di andare a recuperare un tratto del sentiero storico seguito dai mercanti (la Via Mercatorum) che serviva ad unire il Nord Europa e l’Italia. Questo tratto storico era stato interrotto dalla strada provinciale per Serina. Questo percorso che unisce la valle e che recupera il nostro passato ci permette di farci conoscere all’esterno dei confini regionali e nazionali, valorizzando anche le altre risorse che Dossena vanta, tra cui le miniere, valorizzando quello che abbiamo a disposizione».
Parliamo un po’ dei dati di flusso
«La nostra attrazione nel periodo compreso tra agosto e dicembre del 2022 ha registrato un flusso medio di 12.000 passaggi, con delle età comprese in media tra i quindici anni ed i cinquanta, anche se abbiamo registrato presenze comprese tra i dodici anni, l’età minima per potervi accedere, fino al record raggiunto da uno dei primi avventurieri, di novant’anni».
«Per poter rendere ulteriormente efficace questo polo turistico, è importante per noi destagionalizzarlo, Puntando molto sulle uscite didattiche delle scuole e sui team building aziendali, senza dimenticare che può essere un’idea interessante per l’addio al nubilato e celibato. Altrettanto importante è la possibilità di regalare l’esperienza attraverso le “gift card” di VisitDossena: un’idea originale per amici e parenti per festeggiare occasioni speciali come compleanni, anniversari e ricorrenze».
Che riconoscimenti avete avuto? Quanto è stato distante l’eco?
«È bello poter segnalare che abbiamo avuto visitatori provenienti dal Sud Italia, venuti appositamente per salire sul nostro ponte, ma anche dall’estero. Ad oggi non abbiamo un riconoscimento effettivo, ma non è nemmeno importante. Ciò che conta per noi è questo ponte sia una attrazione turistica trainante, che generi occupazione sul territorio. E proprio questo ci porta a studiare ulteriori implementazioni ed interventi sul territorio».
In merito al roccolo, qualora ve lo foste perso, abbiamo parlato in questo articolo: Il roccolo di Dossena: una comunità che valorizza le trasformazioni della propria realtà.