Secondo i dati espressi dalla Unioncamere, il green jobs e le professioni legate direttamente alla transizione ecologica in Italia sono in costante aumento. Nel periodo tra il 2016 e il 2020 sono cinquecentomila le imprese, tra industria e servizi, legate ad una nuova filosofia lavorativa, pari al 15% degli occupati complessivi, ovvero oltre tre milioni di persone in Italia.
I risultati sottolineati dal report GreenItaly 2020, stilato da Symbola e Unioncamere, hanno una lettura molto positiva, sia per il futuro nazionale, sia nel contesto internazionale.
Il mercato del lavoro green mondiale
IRENA (International Renewable Energy Agency) ha stilato in merito al tema del green job due rapporti di grande interesse. Nel Rapporto 2020, viene evidenziato come attualmente nel mondo i lavoratori green tocchino cifra 11,5 milioni, ovvero mezzo milione in più rispetto al 2018, evidenziando come la sostenibilità generi soprattutto un aumento nel valore dei sistemi economici. Questa voce è difatti illustrata nella Global Renewables Outlook 2020, dove IRENA sostiene che un incremento dei green jobs del 35% nei prossimi 10 anni possa generare nuovi 40 milioni di posti di lavoro entro il 2050 considerando solo il settore delle energie rinnovabili.
Una nuova visione economica che comporta una nuova crescita, in un momento storico strategico causato dalla necessità di ritrovare nuovi orizzonti, similarmente a quanto sta avvenendo in contrasto alla pandemia globale.
Le mosse green europee
A spingere verso questa trasformazione troviamo in prima linea l’Unione Europea. Secondo il commissario europeo per l’Innovazione, Mariya Gabriel, l’adozione delle tecnologie digitali e verdi renderanno i luoghi di lavoro più inclusivi e la produzione più sostenibile. Il Presidente stesso della Commissione, Ursula von der Leyen, ha espresso la propria ferrea decisione di sospingere verso un European Green Deal che possa rendere il Vecchio Continente il primo ad “impatto 0” entro il 2050.
I risultati raggiunti dall’Italia e contestualizzati a livello internazionale sono un ottimo biglietto da visita per il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dove gli analisti prevedono un incremento del PIL al 3,6% entro il 2026. Un quadro che offre al nostro paese una cornice resistente su cui fare leva per il rilancio economico nazionale.